Craveggia

un'emigrazione che vale un tesoro

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IMPORTANZA DEI PRIVILEGI

Per riuscire a capire come questa emigrazione abbia dato dei frutti così importanti occorre fare un passo indietro nei secoli, precisamente nel secolo XVII.

Un gruppo di emigranti vigezzini che in quel di Parigi venivano chiamati Lombardi formato da: Battista Acerro, Antonio Tibil, Giovanni Mariacelli, Stefano Bonzani, Lorenzo Tadini, Giacomo Pidò e Giacomo Delbraccio, che esercitavano il mestiere di spazzacamino chiedono di poter esercitare il commercio di merce minuta e di un particolare cristallo appuntito detto brillante. Questo avrebbe permesso loro di poter vivere in maniera più dignitosa ed arrotondare il guadagno ottenuto dai proventi da fumisti.

Questa mercanzia di fattura molto bella piacque al Re che decise di togliere i divieti di commercio fatti fatti in precedenza.

Questo permise ai mercanti vigezzini di vendere la merce in tempo di fiera, con la condizione di presentarla prima al Re per il controllo.
Il Re si stupì nel vedere la mercanzia di pregevole fattura e molto raffinata, composta da monili con incastonate pietre preziose quali granati, smeraldi e cristalli di quarzo. Si dice che queste pietre provenissero dalla Valle Vigezzo e, riguardo i granati e gli smeraldi, precisamente dal Pizzo Marcio, piccola cima vicina al Pizzo Ragno nel Comune di Druogno. Il Re quindi decise di togliere tutti i divieti e stabilì che i vigezzini, chiamati Lombardi, potessero commercializzare i lori prodotti non solo sul territorio parigino ma in tutto il regno francese e vietò a chiunque di disturbarli e di far pagare loro delle gabelle.

Questo privilegio lo troviamo nel Decreto del 10.10 1613 di Maria De' Medici reggente per Luigi XIII. Da questa data per i vigezzini emigranti, a cui non mancava né l’ingegno né la bravura, fu permesso di recarsi alla corte del Re e fare affari accumulando cospicue ricchezze. Questo permise agli Acerro, ai Borgnis Gallanty, ai Dell’Angelo, ai Mellerio, per indicarne solo alcuni, di iniziare a diventare fornitori dei reali francesi. La loro fortuna dipese anche dalle diverse situazioni politiche presenti in Francia che si susseguirono nell’arco degli anni come nel periodo della Rivoluzione di fine Settecento o durante i moti di metà Ottocento; solo i Borgnis Gallanty ed i Mellerio riuscirono a superare queste fasi nefaste.

Nella credenza popolare si dice anche che questi privilegi fossero stati dati dalla reggente Maria De’ Medici per la sventata congiura ai danni del Re Luigi XIII, congiura sventata per opera di uno spazzacamino. Grazie a questo episodio lo spazzacamino ed i suoi compagni furono ricompensati con il privilegio di poter commercializzare, senza pagar dazi, su tutto il territorio francese le loro chincaglierie. I tre spazzacamini si chiamavano Pidò di Villette, Tadini di Malesco e Mellerio di Craveggia. Attualmente le pergamene e la cassetta che le conteneva si trovano nell’archivio storico di Craveggia ed alcune sono qui esposte.

In realtà nell’archivio storico di Craveggia ci sono ben 14 lettere patenti ma alcune sono doppie e riconfermano concetti espressi in lettere patenti precedenti.
Queste pergamene firmate dai re di Francia Luigi XIII, XIV, XV e Reggente furono date dai vice sindaci di Malesco, Villette al sindaco di Craveggia Giuseppe Francesco Borgnis affinché fossero conservate nell’Archivio comunale a perpetua memoria.

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