Craveggia

un'emigrazione che vale un tesoro

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I FRATELLI BORGNIS E LA REGINA MARIA ANTONIETTA

Il 16 Maggio 1770 a Versailles si celebrano le nozze della giovanissima Maria Antonietta d'Austria e del futuro Re di Francia, Luigi XVI. Una serie di lunghi festeggiamenti, tra balli in maschera e banchetti. Erano mesi ormai che tutta la corte lavorava per questo evento. Sarti e gioiellieri ogni giorno presentavano modelli e bozzetti per l’abito che sarebbe diventato uno dei più famosi di fine 700, d’altra parte Versailles era il punto di riferimento della moda di quel tempo e tutti desideravano ammirare l’abito realizzato per la Regina. 

Oggi abbiamo la fortuna di vedere con i nostri occhi la bellezza della stoffa che una volta faceva parte di quel Manto Nuziale, grazie alla donazione fatta dai Fratelli Borgnis “Gallanty” nel 1771. Dagli antichi scritti dell’Archivio parrocchiale emerge che la stoffa donata facesse parte della rimanenza utilizzata per l’abito della Regina ed impiegata per la realizzazione di paramenti sacri. Il tessuto era in seta pesante color panna, ricamata in rilievo con fili d’oro e decorata con elementi floreali. Qui esposti si possono vedere la dalmatica, il piviale, la pianeta, il manipolo e la stola.  

La dalmatica è una lunga tunica che arriva all’altezza delle ginocchia con ampie maniche e nella storia della Chiesa è uno dei paramenti sacri più antichi. 

Il piviale consiste in un ampio mantello con abbozzo di cappuccio, è lungo quasi fino ai piedi, aperto sul davanti e fermato sul petto con un fermaglio.

La pianeta era originariamente una veste sacra, ampia, con un'apertura tonda per la testa, che avvolgeva la persona del sacerdote durante la celebrazione della messa. Deriva dall'antico mantello da viaggio usato abitualmente dai presbiteri.

Il manipolo è dello stesso tessuto e colore degli altri paramenti liturgici. Simile alla stola, è di lunghezza minore (circa un metro). È piegato a metà e tenuto fermo da due nastri annodati o da un fermaglio. Il manipolo presenta tre croci, due alle estremità ed una al centro.

La stola è costituita da una striscia di stoffa lunga tra i 200 e i 250 centimetri ed è ornata generalmente con tre croci, una a ciascuna estremità ed una al centro; la stola può essere più o meno decorata con ricami e il suo colore varia a seconda del tempo liturgico.

Con la stessa stoffa furono realizzati anche la busta ed il velo copri calice posizionati sull’altare, che accompagnano il Calice realizzato in argento sbalzato e dorato “Offerto alla Chiesa di Craveggia da M.me Victorine Mellerio nata Rabouin e le sue figlie Amelie Celestine e Laure, sposa e figlie di M.r. Jean Mellerio. Anno 1841” come si può leggere nell’iscrizione sul bordo. 

Sempre nel 1841 la famiglia Mellerio dona la Patena, dove sul retro viene raffigurata la Crocifissione.

LA FAMIGLIA BORGNIS

I Fratelli Borgnis erano  gioiellieri alla corte di Francia, e avevano un discreto rapporto con la famiglia reale. Un giorno il Re vedendo arrivare il nostro Borgnis con i suoi gioielli, mettendogli una mano sulla spalla gli disse: “Monsieur Borgnis vous êtes toujours galant.” e ciò bastò perché il gioielliere craveggese fiero del reale complimento aggiungesse “gallanty” al proprio cognome.

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